PRIMO PRINCIPIO
Non c’è vita senz’acqua. L’acqua è un bene prezioso, indispensabile a tutte le attività umane.
SECONDO PRINCIPIO
Le disponibilità d’acqua dolce non sono inesauribili. E’ indispensabile preservarle e se possibile accrescerle.
TERZO PRINCIPIO
Alterare la qualità dell’acqua significa nuocere alla vita dell’uomo e degli altri esseri viventi che da essa dipendono.
QUARTO PRINCIPIO
La qualità dell’acqua deve essere tale da soddisfare le esigenze delle utilizzazioni previste; ma deve specialmente soddisfare le esigenze della salute pubblica.
QUINTO PRINCIPIO
Quando l’acqua, dopo essere utilizzata, viene restituita al suo ambiente naturale, essa non deve compromettere i possibili usi, tanto pubblici che privati, che in questo ambiente potranno essere fatti.
SESTO PRINCIPIO
La conservazione del manto vegetale, di preferenza forestale, è essenziale per la salvaguardia delle risorse idriche.
SETTIMO PRINCIPIO
Le risorse idriche devono formare oggetto di un inventario.
OTTAVO PRINCIPIO
La buona gestione deve formare oggetto di un piano stabilito dalle autorità competenti.
NONO PRINCIPIO
La salvaguardia dell’acqua implica un notevole sforzo di ricerca scientifica, di formazione di specialisti e di formazione del pubblico.
DECIMO PRINCIPIO
L’acqua è un patrimonio comune il cui valore deve essere riconosciuto da tutti. Ciascuno ha il dovere di economizzarla e di utilizzarla con cura.
UNDICESIMO PRINCIPIO
La gestione delle risorse idriche deve essere inquadrata nel bacino naturale, piuttosto che entro frontiere amministrative e politiche.
DODICESIMO PRINCIPIO
L’acqua non ha frontiere. Essa è una risorsa comune che necessita di una cooperazione internazionale.
Con la direttiva 2000/60/CE il parlamento europeo stabilisce che la tutela e la conservazione delle risorse idriche è obiettivo strategico europeo, e che la direttiva è stata emanata in base ai seguenti punti fondamentali sulla situazione europea delle risorse idriche:
Il 20% di tutte le falde acquifere dell’Unione Europea è seriamente minacciato dall’inquinamento;
Le falde acquifere forniscono circa il 65% di tutta l’acqua potabile europea;
Il 60% delle città europee sfrutta eccessivamente le proprie risorse idriche;
Il 50% delle terre con falde acquifere si trova in uno stato di emergenza a causa dell’eccessivo sfruttamento delle stesse;
La superficie delle terre irrigate nell’Europa meridionale è aumentata del 20% dal 1985 ad oggi.
Carmelo Susinni